30.6.10

I magnifici sette

3209 domande per sette posti. Di operatore ecologico (una volta si chiamavano spazzini). A tempo determinato.
Non vi sarebbe altro da aggiungere per descrivere la condizione, soprattutto, ma non solo, giovanile nel mondo del lavoro a Prato.
Nella città che, dicono, era la capitale del lavoro e della produzione, adesso si rincorre la speranza di un posto (precario) da spazzino.
Forse è ora di cominciare a domandarsi sul serio perchè è finita così la città dei padroni che diventavano miliardari e dei comunisti che gestivano il potere; senza pensare al futuro, senza investire in ricerca e formazione; gli uni a puntellare gli altri.
E ancora oggi troppo spesso all'unisono nella vuota retorica dell'integrazione e dell'accoglienza.
E' troppo chiedere qualche risposta agli azzimati giovanotti (o finti tali) che siedono sugli scranni dei Palazzi del potere?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il cosiddetto “test Asm per operatore ecologico” di fatto, è stato fortemente discriminante. È stato discriminante poiché presentava una serie di quesiti che hanno favorito i candidati più giovani e quindi “freschi di studio”, penalizzando tutti coloro che freschi di studio non potevano essere. Mi riferisco a tutti i trentacinque/ quarantenni – io tra loro – che hanno sostenuto tale test perché ritrovatisi senza lavoro in una città orfana del suo veicolo economico trainante che storicamente è stato il tessile. Stiamo parlando di migliaia e migliaia di pratesi. Erano quei “pratesi lì”, i soggetti per i quali Asm doveva dimostrare maggior sensibilità ed attenzione, perché come tutti sanno, sono proprio quelle “frange lì”, a rischiare di non trovare più lavoro in un mercato sempre più barbaro e privo di riferimenti. E il “test”, per dirla tutta, era un pochino troppo complicato per chi aveva fatto solo la terza media (venti o venticinque anni prima), troppo macchinoso per chi – nella migliore delle ipotesi – rischiava di diventare operatore ecologico, in arte spazzino. Sostengo che quel test, di fatto, ha discriminato le frange più deboli e meno istruite. Sostengo che ha troncato le gambe a chi più di ogni altro aveva diritto di giungere al passo successivo, quello del colloquio. Sostengo che Prato, ogni giorno di più, dimostra di essere una città senz’anima. E una città senz’anima è una città senza speranza.

Anonimo ha detto...

Non solo il test è stato ingiusto e discriminante, ma è stato addirittura scorretto linguisticamente. Quella che vi propongo, e mi piacerebbe che qualche docente in lingua italiana si esprimesse in proposito, è la domanda numero trentotto del test Asm:

– Il contrario di conservazione è:
A: manutenzione
B: ridondanza
C: profusione
D: miscredenza
E: proiezione

Personalmente, tra le risposte possibili, a torto o a ragione, l’unica che mi sembrava plausibile era la A: manutenzione. Risposta errata. Secondo Asm la risposta corretta era la C: profusione. Mi domando da quando in qua e in quale paese del mondo il contrario di manutenzione sia profusione. Allego la definizione di entrambi i termini secondo il Dizionario Zanichelli dei Sinonimi e dei Contrari.

Conservazione:
1 CONTRARIO: perdita, deterioramento, consumo, cancellazione # sciupio, progresso, innovazione, riforma, rivoluzione, progressisti, innovatori.

Profusione:
1 CONTRARIO: mancanza, esiguità, scarsezza, carestia, fame (fig.), carenza, magra (pop., fig.)
risparmio, economia, parsimonia.

Pare evidente che ci sia qualche incongruenza linguistica che quantomeno dovrebbe invalidare la domanda, ponendo al tempo stesso una forte ombra di discredito sulle modalità con le quali Asm ha condotto “test” e “selezioni preliminari”.