27.2.09

Rimpasto di Giunta a Carmignano

Sembra incredibile ma proprio quando il Piano strutturale stava per fare un altro passettino da lumaca verso l'approvazione che cosa ti succede? Si dimette, all'improvviso proprio l'assessore "competente", quello all'Urbanistica.
Naturalmente anche a star leggeri le congetture si sprecano: come mai si è dimesso proprio ora, alla vigilia della discussione (e relativa decisione di accoglimento o meno) in Consiglio comunale delle centinaia di osservazioni dei cittadini che attendono risposta da anni? E come mai queste osservazioni sono state ferme nei cassetti per mesi pur essendo già state esaminate dalla competente commissione tecnica (se si deve dar credito alle affermazioni ufficiali)?
Detto in modo papale papale che cosa c'è sotto queste dimissioni e sotto il veloce rimpasto delle deleghe agli Assessori? E come mai il Sindaco ha avocato a sè la delega all'Urbanistica proprio in questo momento? Ho presentato la solita interrogazione e attendo risposta.

21.2.09

Piano Strutturale...piano..piano...

Sono passati quasi undici anni da quando ha avuto inizio l'iter per il nuovo Piano strutturale di Carmignano; nel frattempo il mondo è cambiato, ma il vizio delle Amministrazioni comunali locali di fare sempre tutto con molta, molta calma no. E così siamo ancora in attesa ad esempio di esaminare in Consiglio comunale le centinaia di osservazioni fatte dai cittadini che, magari, avrebbero anche voglia di conoscere l'esito delle loro proposte. Ma l'approvazione (quando?) del Piano è solo un primo passo e per divenire davvero operativo occorrerà stilare (e approvare) il Regolamento urbanistico, operazione presumibilemnte non breve; solo allora si saprà dove si potrà eventualmente costruire. Siccome a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, non sarà che si vuol avvicinare il più possibile questi adempimenti alle scadenze elettorali locali?

20.2.09

Un comune caritatevole?

L'amministrazione comunale di Carmignano, dopo essersi dotata di un ufficio stampa esterno al modico costo di circa 8000 euro, ha deciso di lanciarsi in una impresa buonista di immagine, stanziando, a quanto si apprende dai giornali, la somma strepitosa di 7000 euro (cioè meno che per l'ufficio stampa e infinitamente meno di quanto previsto ad esempio per l'acquisto della Casa- studio di Quinto Martini) per costituire un non meglio specificato "fondo di solidarietà".
E per fare le cose nel modo più "politicamente corretto" ne vorrebbe affidare la gestione alla Caritas, ovvero a quell'organizzazione che a livello nazionale si distingue per le sue posizioni sempre e comunque a favore degli immigrati, anche clandestini.
Sarebbe interessante sapere quanti soldi confluiscono verso le organizzazioni buoniste e che rapporto vi è tra i finanziamenti erogati e i loro proclami di accoglienza e solidarietà. Così ho presentato una interrogazione al Sindaco: per saperne di più su questo Fondo e per chiedere se non ritiene giunto il momento di inserire in questa ed in altre iniziative di assistenza un sistema di punteggi che assicuri la precedenza ai cittadini italiani

10.2.09

10 febbraio: io non scordo!

Le manifestazioni di questi giorni per ricordare il genocidio delle Foibe e l'esodo dei nostri connazionali dalle terre giuliano dalmate, sono state caratterizzate anche da patetici tentativi di contestazione da parte di sparuti gruppetti di vecchi rimbambiti e giovani deficienti; poco male, come è noto "raglio d'asino in ciel non sale". Più grave a mio avviso il silenzio con cui molte Amministrazioni locali, prodighe soprattutto in Toscana di iniziative per altre memorie, stanno circondando la Giornata del Ricordo, stante anche una legge che non IMPONE come dovrebbe la sua celebrazione.A questi Amministratori, sodali di quel Veltroni che oggi si straccia le vesti per le critiche alla costituzione, vorrei riproporre un pezzo giornalistico dell'epoca, lettura utile anche ai pasdaran dell'accoglienza di ogni specie di clandestino.“L’Unità”, nel suo numero datato sabato 30 novembre 1946, si occupava di “profughi”, coloro cioè che in quei giorni stavano scappando dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia per cercare rifugio in Italia. Di essi l’organo del Partito Comunista Italiano, a firma Piero Montagnani, scriveva testualmente.

“...Oggi ancora si parla di “profughi”: . . . Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città, non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’avanzata degli eserciti liberatori. . . . Questi relitti repubblichini che ingorgano la vita delle città e le offendono con la loro presenza e con l’ostentata opulenza, che non vogliono tornare al loro paese d’origine perché temono di incontrarsi con le loro vittime, siano affidati alla Polizia che ha il compito di difenderci dai criminali, . . . coloro che sfuggono al giusto castigo della giustizia popolare jugoslava. . . essi sono indotti a fuggire, incalzati dal fantasma di un terrorismo che non esiste”

Deve essere questa coscienza sporca a rendere silenziosi i chiacchieroni comunisti di oggi; a chi vuole rompere il muro di silenzio e documentarsi consiglio vivamente questo sito: http://www.lefoibe.it/; ma attenzione occorre un certo "stomaco" per reggere l'efferratezza delle cronache.

5.2.09

Gli smemorati di Carmignano

Il prossimo 10 febbraio è, come tutti gli anni, il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo dei profughi giuliano dalmati. La sua istituzione è frutto di una legge tardiva ma pur sempre esistente e persino Enti locali di sinistra hanno previsto cerimonie commemorative.
Il Comune di Carmignano , solitamente fornito di una memoria di ferro in altre occasioni, no.
Evidentemente ad una classe politica proveniente dal vecchio PCI non riesce ancora fare i conti con la propria storia; e tantomeno hanno voglia di fornire alla giovani generazioni strumenti adeguati di valutazione della storia, di cui peraltro molti non saprebbero che farsene visto che sono stati cresciuti nell'ignoranza più crassa dalla fallimentare e petulante generazione dei genitori e degli insegnanti "democratici" e sessantottini.
Questo blog farà supplenza di geografia e storia.

3.2.09

I miei primi 40 anni (di politica)

Un post autobiografico, una volta tanto. Esattamente quarant'anni fa, più o meno a quest'ora, davo la svolta decisiva alla mia vita e dopo qualche anno da "cane sciolto" aderivo alla "Giovane Italia" l'organizzazione studentesca del MSI. Nel giro di breve tempo avrei attraversato gli anni di piombo, sperimentando personalmente che cosa significa "democrazia" per la teppaglia comunista e per la vigliaccheria democristiana.
Eppure oggi tutti quelli che sembravano giganti si sono sgretolati lasciando dietro a sè una scia di mezze calzette. E' fonte di una certa soddisfazione essere rimasti in piedi in mezzo alle loro rovine, e di un certo divertimento guardarli mentre biascicano i loro mantra, folla eterogenea di vecchi rimbambiti e giovani già vecchi dentro.