17.11.08

Prima gli Italiani!

La crisi economica, innescata dalla finanza speculativa, avanza colpendo non solo gli strati più poveri della popolazione, ma mordendo ormai anche la piccola borghesia, gli artigiani, le piccole imprese soprattutto a carattere familiare.
Per la prima volta i figli hanno la concreta prospettiva di stare peggio dei loro padri; ai ragazzi, oggi, si sta rubando il futuro.
Tutto ciò è stato reso possibile dal dilagare del liberismo selvaggio (a proposito dove erano i sindacati?) e dalle sue conseguenze, tra cui l’immigrazione incontrollata (dove sono finite le promesse di Berlusconi -vergognosamente disposto a dare 5 miliardi di dollari a Gheddafi- di bloccare l’arrivo di clandestini?).
L'arrivo di braccia a basso costo falcia i salari sotto i normali livelli di vita, creando disoccupati italiani, giovani ma anche in età adulta e con famiglia a carico.
Quello che nessuno dice è che la riduzione del "costo" del lavoro pone i costi sociali per l' assistenza ai migranti a carico di tutti i cittadini italiani che pagano per avere sempre meno.
Molti si stanno chiedendo se è lecito continuare a fornire servizi gratuiti a tutti, se ci si deve sempre veder scavalcati nelle graduatorie o se non sia giunto il momento di dire chiaro e forte “Prima gli Italiani”.
Questo vuol dire che per l’assegnazione di posti di lavoro, per l'utilizzo dei servizi sociali e sanitari, case popolari, asili, sussidi ecc deve essere previsto un forte punteggio favorevole per i cittadini italiani.
Alcuni comuni si sono già avviati su questa strada; se si vuole si può.

12.11.08

Onore ai Caduti di Nassirya


9.11.08

9/11/1989, crolla il muro comunista di Berlino...

...e in questi giorni barcolla vistosamente Wall Street, il muro del capitalismo finanziario, NEMICO, è ora lo si capisca, della libera iniziativa economica.



Torna d'attualità la Terza Via italiana; gli unici a non capirlo sono Berlusconi, Veltroni e i loro ascari e domestici.

6.11.08

Barack e burattini

Non se ne può più; dal giorno dell'elezione del presidente afroamericano non c'è tramissione tv in cui qualche adulatore vecchio e nuovo non si esibisca in gridolini di gioia per l'entusiasmante trionfo (52% a 48% dei voti, un trionfo invero modesto) del nuovo idolo di pacifisti, multiculturalisti e radical chic di ogni ordine e grado. Ai quali naturalmente si sono subito accodati i rappresentanti del centrodestra al governo, con qualche eccezione prontamente messa a tacere.
Nessuno però sembra colpito dall'eccezionale impegno di risorse economiche e mediatiche che hanno portato a quel risultato e tantomeno dalla loro provenienza e dagli scopi che si prefiggono i generosi finanziatori. Nessuno sembra aver notato il massiccio appoggio proveniente dal mondo finanziario e dai grandi giornali "indipendenti".
In Italia in particolare si sono messi alacremente al lavoro tutti gli imbonitori accademici e non, e naturalmente tutte le soubrettine, all'insegna di una nauseante onda di "politicamente corretto".
D'altra parte nel grande circo mediatico quel che viene mostrato in tutte le salse sono i burattini, i burattinai restano nell'ombra.