13.6.09

Le stanze del vescovo

Puntuale come l'afa estiva e altrettanto fastidiosa è giunta l'ennesima presa di posizione ecclesiale sulla questione immigrazione. L'occasione è stata offerta dalla processione del Corpus Domini, al termine della quale il vescovo di Prato ha detto tra l'altro che "...la composizione multietnica della città è ormai irreversibile, ma questa realtà è gestibile dal diritto naturale alla luce del Vangelo, dalla saggezza dei governanti e dal buon cuore di tutti". Fino a prova contraria, cioè fin quando l'Italia sarà uno Stato indipendente e non una colonia vaticana, la realtà sarà gestita dalle leggi dello Stato e dalla volontà del popolo espressa attraverso libere elezioni. A proposito di buon cuore poi, mi sorge spontanea la domanda: come mai il Vaticano, i lussuosi palazzi di proprietà ecclesiastica e gli ameni conventi delle colline non sono pieni di fratelli migranti e di campi rom? Ci sono momenti in cui, di essere pagano, sono veramente contento.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo e' uno dei mali di Prato la prato che vivevo da piccolo dove in bici andavo in centro fino alle 24,non esiste piu' se societa' multietnica vuol dire, ridursi cosi, aver paura di girare per il centro della NOSTRA CITTA la sera, andare in ospedale vedere piu' scritte Cinesi che italiane e fare la fila dietro di loro al pronto soccorso, pagando noi anche le loro spese mediche menre girano per prato con auto ch enon potro' mai permettermi, allora scusate ma se la tenga il vescovo la SOCIETA' MULTIETNICA!!

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie