2.12.10

Orienta-menti

Diamo a Cesare quel che è di Cesare: bisogna riconoscere alla giunta di sinistra carmignanese una notevole abilità nell'utilizzo sottotraccia di strumenti istituzionali o paraistituzionali a fini politici di parte. Terreno principale, ma non l'unico, è ovviamente la scuola. Dove si manifesta tutta l'insipienza e la mancanza di visione strategica dei moderati; ossessionati da una impostazione ragionierista della questione balbettano davanti alle contestazioni sulla cosiddetta riforma Gelmini, incapaci di proporre un proprio modello di scuola pubblica. Eppure i riferimenti non mancherebbero; se proprio non si vuole ricordare Giovanni Gentile basterebbe rifarsi ai padri nobili del Risorgimento; nel 150° dell'Unità d'Italia se ne riscoprirebbe la lungimiranza strategica e la centralità assegnata all' istruzione pubblica nella costruzione dello Stato. E dopo decenni di degrado qualitativo della scuola ( la cui responsabilità si dividono equamente lassismo postsessantottino e fancazzismo di stile democristiano) l'ignoranza diffusa consente di far riprendere fiato e ruolo ad una sinistra avviata sulla strada del declino.
Così sul piano pratico locale oggi a Carmignano, con la scusa di orientare, si terrà probabilmente l'ennesima manifestazione parapolitica.
Ma d'altra parte quando mai i rappresentanti dei partiti del centrodestra si fanno vivi per proporre soluzioni alternative o almeno spiegare le scelte del governo?
Anche ieri sera ad un dibattito con un interlocutore di alto livello come Giulio Borrelli e su un tema caldo come l'informazione televisiva non c'era nessuno; e, come è noto, gli assenti finiscono per avere sempre torto.

Nessun commento: