18.2.10

Troppo gasati

La vicenda comincia nel novembre scorso quando per mera distrazione avevo, caso finora unico nella mia vita, dimenticato di pagare la bolletta del gas; l'avevo messa nel classico cassetto e lì dimenticata; può succedere a tutti.
Ai primi di gennaio mi perviene una raccomandata con tanto di avviso di ricevimento (meno male che non era un avviso di garanzia) in cui mi si invita a saldare entro 10 giorni la bolletta maggiorata del costo, credo, della raccomandata e fin quì poco male a parte il fatto che il primo sollecito poteva essere inviato per posta ordinaria.
Ma pagare non basta; occorre inviare un fax ( è noto che tutti ne hanno uno a casa propria) con copia del bollettino di versamento pena la sospensione del servizio con addebito dei costi di chiusura (50 euro) e altri 50 euro per la riattivazione.o avvio di azione legale per il recupero del credito " cui procederemo senza ulteriore avviso" come recita il foglio inviato.
Domanda ingenua:ma addebitare quanto non pagato nella bolletta successiva, e, in mancanza anche di quel pagamento, a quel punto semmai iniziare una pratica di sollecito? Per non parlare del tono generale dell'avviso,
A questo punto sorge però un'altra domanda: e se invece di un distratto come me il mancato pagamento fosse stato causato dalla mancanza di soldi di una famiglia in difficoltà per la crisi? Gli avrebbero tagliato il gas così sui due piedi? Tutte le chiacchiere sulla socialità del modello toscano, basato su aziende di fatto pubbliche ma con ricchi consigli di amministrazione, dove vanno a finire? E i sindaci dei comuni "serviti" hanno nulla da dire su queste procedure

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