13.6.11

E adesso svegliaaaa!

Il quorum è stato raggiunto. Come era nell'aria per chiunque avesse un minimo di fiuto politico e non avesse volutamente tappato il naso davanti ai segnali, evidenti, che provenivano da varie parti. Un diffuso, palpabile bisogno di partecipazione alla politica dopo anni di assopimento e di narcosi teleberlusconiana; bisogno non colto, anzi snobbato, dalla classe dirigente del centro destra, che fino all'ultimo si è esibita nel solito squallido giochetto di sommare i numeri della propria inettitudine con quelli dei fancazzisti di mestiere; incapace di avere una linea politica sulle questioni e di dare battaglia. Ma soprattutto incapace (chiusa come si è nel fortino delle nomination dall'alto e dei partiti senza una base dotata di strumenti per farsi sentire) di cogliere la crescente insofferenza del proprio elettorato per lo spettacolo penoso di lusso e festini, per le promesse sfacciatamente non mantenute e per l'evidente incomprensione o disinteresse nei confronti dei problemi della gente comune che li aveva votati. Sinceramente speravo che dopo le disfatte di Milano e Napoli ( ma anche di Novara, Cagliari, Trieste...) la lezione fosse stata capita; invece no, avanti con le solite fesserie in tv e sui giornali asserviti; avanti con le solite argomentazioni dalle quali traspare che considerano i propri elettori dei babbei da telecomandare. E così elettori del centrodestra in gran numero si sono mobilitati per dare la sveglia, con un bel calcio in culo, alla classe dirigente dei loro partiti di riferimento. Servirà? Lo spero, perchè di questo passo (cioè non facendo un cazzo d'altro che i propri interessi) le prossime politiche le vince il centrosinistra e ci rimane vent'anni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' la politica bellezza, il popolo sovrano ha emesso il verdetto. Una bella fetta degli italiani svegli di centro destra si è stufata del Banana e lo vorrebbe vedere processato, mica poco! Ovviamente pagano anche i partiti collaterali. Più lo teniamo su più ci tira giù. Manca comunque la dignità dell'uscita, come sempre, si pensa che la casa pubblica sia casa propria. Il coalizionista