27.10.10

L'utile e il dilettevole

L'altra sera l'AD della Fiat (si pronuncia Faiat con una leggera inflessione canadese), davanti ad un Fazio in versione camomilla al miele, ha dichiarato che dei due miliardi di euro (apperò) di utile della Fiat, nulla proviene dalle fabbriche italiane, di cui farebbe, a quanto pare, volentieri a meno.
Stupisce, di fronte ad una affermazione così sfrontata, la flebile reazione dei pecoroni, ops volevo dire dei politici, italiani.
Vogliamo ricordare a questo signore che, secondo uno studio della Cgia di Mestre nel solo periodo 1977-2009 la Fiat ha ricevuto 7,6 miliardi di euro dallo Stato? E vogliamo ricordare le politiche dei trasporti piegate alle esigenze del monopolista dell'auto in Italia? E le migliaia di auto acquistate, appena uscite, dalla Pubblica Amministrazione ripianando così da subito gli investimenti di ricerca e progettazione?
Dimenticavo il dilettevole: il compenso di 4.782.000 euro (circa 9 miliardi delle vecchie lire) intascato da Marchionne (o Marpionne?) nel 2009.

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