30.3.11

Yellow submarine

Vabbè, partirà il primo di aprile, quindi deve essere uno scherzo; mi riferisco all'ennesimo progetto del comune di Carmignano sull'integrazione dei cinesi presenti sul territorio: si chiama Rete Arcobaleno, tanto per non far capire che la sua matrice culturale è quella solita: buonista, cattocomunista e antiitaliana. Avrà come teatro le scuole e vedrà impegnati come attori dei mediatori culturali cinesi (chi paga a proposito?). Non uso a caso questa metafora; tra le attività previste ci saranno infatti anche laboratori teatrali. Ma fino a questo punto nulla di nuovo, le solite cazzate. Quello che mi fa diventare giallo dall'itterizia è invece una frase contenuta nel comunicato stampa del comune in cui si propone come obiettivo quello di "favorire l’interscambio tra alunni e famiglie di origine italiana e cinese". Capito? Ormai sul nostro territorio non ci sono più italiani autoctoni e cinesi immigrati; no, sono entrambi "originari" di una etnia, casualmente coabitanti di un territorio. Come i pionieri nel Far West, sbarcati da ogni parte del mondo. E casomai qualche coglione non avesse ancora capito il concetto, viene ribadito, nello stesso comunicato, che "...con l’aiuto degli insegnanti sarà stimolato il coinvolgimento di famiglie delle due etnie ". Così ancora una volta i "compagni" si rivelano i più ossequienti servi degli americani e del loro fallimentare modello di società. E siccome due cazzate sono meglio di una, domani parleremo di una altra bella pensata; si chiama Nutri la mente, ma più che altro sembra indicare che qualcuno s'è bevuto il cervello.

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