31.3.11

Cina cena

Abbiamo scritto ieri della bella pensata del comune di Carmignano di una sorta di doposcuola multiculturale italocinese che mi auguro non sia obbligatorio secondo i vecchi metodi comunisti. Oggi parliamo dell'altra cazzata: le cucine a confronto. Ma il clima è tutt'altro che competitivo; anzi con un provincialismo ed una ingenuità che sfiora la dabbenaggine si insiste con arzigogoli verbali (peraltro siamo alle solite: chiacchiere) per trovare ad ogni costo comunanze e affinità tra le due cucine. Scommettiamo che a vantare una qualche superiorità della cucina italiana si passa per fascisti, xenofobi e razzisti? Ma il confronto non basta; bisogna andare oltre, fondere, contaminare, integrare, secondo i protocolli del mondialismo cosmopolita. Un lavoro peraltro faticoso visto che, ci spiegano, "...è il frutto di una confluenza tra le pratiche dell'etnografia e quelle dell'arte pubblica e relazionale." Speriamo che l'effetto di questa contaminazione culinarioculturale sia la stessa della cucina ammerrecana sull'Albertone nazione in "Un americano a Roma". In ogni caso visto che la location sarà una nota fattoria nulla di più adatto al menu che dire... Cin cin!

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