17.5.11

E-lezioni comunali: la partecipazione

A mente più fresca possiamo cominciare ad analizzare il risultato elettorale; sarà necessario dedicare alla questione diversi post per abbozzare anche la conseguente, indispensabile risposta strategica a questo ennesimo disastro. Malgrado un piccolo aumento del 2% la partecipazione al voto è stata analoga a quella di 5 anni fa; e l'aumento è andato tutto a beneficio del sindaco uscente. Si è cioè confermata l'indecente pigrizia degli elettori di centrodestra nei confronti della partecipazione al voto amministrativo; una pigrizia senza scusanti supportata spesso da motivazioni ridicole. Esaminiamo le due principali: la prima si esprime grosso modo nel concetto "è inutile andare a votare tanto vincono sempre loro..."; dovrebbe invece essere inutile ricordare a codeste menti ottuse che proprio il loro assenteismo rende possibile quel risultato. La seconda scusa è ancora più stupida: "l'opposizione è divisa..."; ma da qui deve partire un ragionamento più ampio. A parte il fatto che ciascuno è libero di esprimere protagonismi personali o perseguire strategie politiche nazionali e tocca agli elettori rendere vani questi comportamenti, questa scusa ha un portato culturale preciso: l'esasperazione, di marca berlusconiana, del bipolarismo, della scelta obbligata tra due ammucchiate, che non lascia spazio alla riflessione e al confronto di idee. Scelta alimentata da una struttura di partito inesistente sul territorio, priva di dialettica interna, senza congressi, fatta di nomination dall'alto, in grado di produrre solo una classe dirigente di scodinzolanti leccapiedi; e totalmente assente dalla vita politica locale. I risultati si vedono; a domani per la seconda puntata (tanto per restare nel linguaggio televisivo).

2 commenti:

il cerchio ha detto...

A me pare, caro Mauro, che gli elettori siano stufi non tanto della partecipazione al voto, quanto piuttosto delle ammucchiate (queste, si, indecenti) a cui ci costringe questo bipolarismo del menga.
Forse gli elettori sono stufi di vedersi propinare candidati senza identità, senza bagagli ideali e senza storie personali, che fanno di tutto per assomigliarsi gli uni agli altri.
Non è un caso che un po’ ovunque il centrosinistra vince affermando gli uomini dell’ala più estrema, quelli cioè che hanno un chiaro background di sinistra e dicono cose di sinistra. Che fine hanno fatto gli ex democristiani e i riformisti del PD? Vincono Vendola e Pisapia in Italia, non certo Bersani e Franceschini.
La tua stessa rielezione, della quale sai che mi compiaccio, dimostra che quando un candidato è chiaramente riconoscibile dai suoi elettori ed ha quel bagaglio e quella storia di cui prima, i consensi arrivano. Se l’offerta è quella di un grande corpaccione di centro, una confusa marmellata di valori e di programmi, intercambiabili tra l’uno e l’altro schieramento, allora è fondato il rischio che a votare vadano solo gli elettori di “quella” area di riferimento. Mentre chi cerca identità e radici comuni se ne sta a casa a pensare ai bei tempi andati!

Anonimo ha detto...

Ciò che più colpisce è la notevole ripartizione delle preferenze della lista Cirri, credo dimostri che anche persone di diverso orientamento hanno scelto l'amico o conoscente o vicino di casa, altrimenti non si spiega il divario destra sinistra con le recenti regionali a quasi identica partecipazione al voto. Insomma le comunali sono tutt'altra cosa e non deve stupire deve solo far riflettere. Il tuo coalizzato leghista.