30.5.11

Il calcio dell'asino

Mentre scrivo mancano poche ore agli scrutini dei ballottaggi e ai conseguenti risultati. Ma l'atmosfera dalle parti del PDL è piuttosto pesante. Tira aria di 8 settembre e, come allora, la parola d'ordine è salvare la pelle e ripulirsi la faccia per il dopo. In questa ignobile operazione (il calcio dell'asino appunto della favola di Fedro) si distinguono, come al solito, gli ex ANali che chiedono riorganizzazioni e congressi. Ma dove erano questi caporalmaggiori (chi li chiama colonnelli non deve aver mai fatto il servizio militare, vista la sesquipedale ignoranza su gradi e ruoli), dov'erano dicevo quando dentro AN regnava un monarca assoluto e chi dissentiva veniva cacciato? E quando motu proprio il monarca medesimo ne decretava lo scoglimento senza nemmeno salvare la faccia con un congresso? E quando sparava cazzate sulla storia in generale e su quella del Movimento (intendo Sociale Italiano) in particolare? E dentro il PDL quando mai hanno alzato la voce sulla totale assenza di democrazia interna e sulle nomine dall'alto senza congressi veri di base? E adesso hanno la faccia di proporsi come possibili leader di rinate formazioni di destra; sia ben chiaro che per chi ha sguazzato nel potere pidiellino non ha da esserci posto nella indispensabile rifondazione della Destra italiana. Una Destra da ricostruire senza Berlusconi ma soprattutto senza la sua corte di vassalli, valvassori e valvassini: nazionali e locali.

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